Obbligatorie calzature da trekking alte (scarponcini); utili i bastoncini da trekking. Rifornirsi di acqua. Pranzo al sacco a carico dei partecipanti.
Dopo l'alluvione che nel 1987
devastò la Val Tartano seminando distruzione e morte, si decise di
posare una scultura sulla Cima delle Cadelle. La scultura raffigurava
l'Arcangelo Gabriele e così da allora, per i valligiani, la méta di
questa escursione è semplicemente e familiarmente “L'Angelo”.
La Cima delle Cadelle è situata
alla testata di tre valli orobiche confinanti: la Val Tartano a Nord,
la Val Brembana a Sud e la Val Madre a Est. L'Angelo, rappresentato
con tre volti, rivolge il suo sguardo a ciascuna di esse; una mano è
rivolta, in segno di accoglienza, all'escursionista che raggiunge la
vetta mentre l'altra è rivolta al cielo; la spirale che caratterizza
la figura sottolinea lo slancio verso l'alto, mentre ai piedi
dell'Angelo sono custoditi uno zaino e una piccozza.
I valori espressi dalla scultura (il
ricordo delle vittime, il legame tra le genti, la celebrazione
dell'alpinismo) hanno un alto valore simbolico e per questo motivo
nel 2011, in occasione dei festeggiamenti per il 150° anniversario
dell'Unità d'Italia, la Cima delle Cadelle è stata eletta fra le
150 cime più rappresentative dell'unità nazionale ed è stata
salita in contemporanea alle altre 149.
Ma al di là del valore artistico e
simbolico dell'Angelo, la Cima delle Cadelle è un'escursione
panoramica di prim'ordine e la salita dalla Val Tartano, selvaggia e
suggestiva, consente di attraversare la splendida conca dei laghi di
Porcile e di raggiungere l'omonimo valico, seguendo un itinerario
sempre vario e di grande soddisfazione.