Tra
i parametri più importanti da tenere in considerazione quando si
valutano le previsioni meteo, soprattutto in inverno, vi è il
cosiddetto windchill, ossia il fenomeno per cui, in
presenza di vento, la temperatura percepita sulla pelle esposta è
inferiore a quella rilevata dagli strumenti: quanto più alta
è la velocità del vento e quanto più bassa è la temperatura
dell'ambiente, tanto maggiore sarà la differenza tra i due valori.
Ad
esempio, se la temperatura dell'aria è 14 °C ma siamo esposti a un
vento di 10 km/h, il nostro corpo percepirà una temperatura
effettiva di 12 °C; se invece ci troviamo a -14 °C esposti a un
vento sempre di 10 km/h, la temperatura da noi percepita sarà di -19
°C. Allo stesso modo, se ci troviamo a 0 °C esposti a un vento di
10 km/h, percepiremo una temperatura di -4 °C; se invece, trovandoci
sempre a 0 °C, siamo esposti a un vento di 20 km/h, percepiremo una
temperatura di -10 °C.
Ciò
accade essenzialmente perché il vento allontana velocemente lo
strato di calore corporeo superficiale e, allo stesso tempo, asporta
l'umidità prodotta con la traspirazione, ostacolando la corretta
termoregolazione. L'effetto windchill riguarda in modo
particolare l'uomo, gli animali domestici, il bestiame e più in
generale tutti gli animali a sangue caldo, anche se molti di essi (in
virtù, ad esempio, di meccanismi di traspirazione diversi)
presentano maggiori difese rispetto all'uomo.
Sugli
oggetti inanimati, invece (ad esempio, una grondaia, il radiatore
dell'auto, ecc.) la presenza del vento ha solo l'effetto di
velocizzare il raggiungimento della temperatura rilevata
nell'ambiente dal termometro, qualora l'oggetto in esame si trovi a
una temperatura più alta. L'acqua di una pozzanghera non gelerà
alla temperatura di 4 °C, anche se esposta a un vento di 40 km/h; la
temperatura da noi percepita nelle stesse condizioni, invece, sarà
di -10 °C, con tutte le reali conseguenze che la fisica comporta...
Ma
come si determina il windchill? Normalmente si fa affidamento
su tabelle, redatte dagli studiosi sulla base di formule matematiche
e facilmente reperibili sul web; bisogna però conoscere la
previsione della temperatura e della velocità del vento nel luogo
dove è programmata la nostra escursione. E' più semplice cercare
direttamente nei siti meteo, che normalmente riportano il windchill
(a volte sotto forma di “temperatura percepita”).
Infine,
come possiamo neutralizzare, nei limiti del possibile, il windchill?
Inutile dire che l'abbigliamento tecnico è essenziale: in commercio
vi è ampia scelta di capi e accessori specifici, che fanno uso di
materiali appositamente studiati per proteggere dal vento, trattenere
il calore corporeo e, nello stesso tempo, consentire la corretta
traspirazione. La vestizione a strati è, anche (e soprattutto) in
questo caso, la formula vincente.