Il
modo migliore per aiutare cince, pettirossi e altri piccoli volatili
a superare la fredda stagione invernale senza attirare ospiti
indesiderati, come i topi, è quello di appendere nei nostri giardini
delle palline di cibo, la cui composizione potrà variare a seconda
degli ingredienti che abbiamo a disposizione e delle specie che
vogliamo richiamare.
Esistono
in commercio palline già pronte, così come esistono miscele di
chicchi di cereali e semi oleosi appositamente studiate per gli
uccelli selvatici che frequentano le mangiatoie; ma se vogliamo, con
un po’ di fantasia e di esperienza, possiamo servire ai nostri
amici dei “pranzetti casalinghi” egualmente gustosi, magari
riutilizzando, almeno in parte, gli scarti della nostra tavola.
La
prima cosa da fare è procurarsi un porta-palline: lo si può trovare
nei negozi di alimenti per animali, oppure si può ricorrere alla
propria inventiva e fabbricare dispenser singoli o multipli usando
reticelle metalliche o di materiale plastico. Filo di ferro, qualche
fascetta e un po’ di spago aiuteranno a dare la giusta forma al
contenitore e a sostenere in modo sicuro le palline. Queste ultime
potranno essere collocate un po’ ovunque in giardino, purché
almeno a un metro e mezzo da terra e fuori dalla portata di animali
predatori; occorrerà, inoltre, scegliere un luogo in cui
l’inevitabile sbriciolamento non sia un problema, né per noi né
per i vicini. Comunque, se non sono disturbati da eccessivo
passaggio, è probabile che i raccoglitori per vocazione, come i
merli, provvedano a fare piazza pulita di tutto ciò che cade a
terra.
Ingrediente
fondamentale delle palline è il grasso, che non solo fa da
legante e da impermeabilizzante, ma fornisce preziose calorie. Dovrà
essere un grasso vegetale solido alla temperatura del frigorifero,
come ad esempio la margarina. Piccole quantità di grassi animali,
come avanzi di lardo o pancetta macinati, potranno essere aggiunte
nel caso in cui le temperature diurne siano rigide (non superiori
allo zero), in quanto essi si alterano con maggiore facilità.
Assolutamente da evitare residui di cottura di qualunque tipo!
Per
quanto riguarda gli altri ingredienti, e in particolare gli
ingredienti secchi, potremo sbizzarrirci a piacere tra farine
di cereali, frutta secca e semi vari (anche scaduti ma non
irranciditi); l’importante è unire, in buon equilibrio,
ingredienti macinati fini (come le farine) a ingredienti macinati in
modo più grossolano (come semi oleosi, semolino, cuscus).
La
ricetta che segue risulta particolarmente gradita alle cince e
fornisce un esempio di ciò che si può miscelare. Le quantità sono
indicative e potrebbero variare leggermente.
Per
8 palline occorrono:
- 100
g di margarina
- 80
g di semola di grano duro
- 80
g di farina di mais macinata grossa
- 40
g di semi di girasole
- 40
g di nocciole o arachidi
- 80
g di cuscus
- 40
g di croste di formaggio morbide, ripulite da parti non edibili
Procediamo così: maciniamo grossolanamente le nocciole nel mixer; aggiungiamo tutti gli altri ingredienti, tranne il grasso, e frulliamo ancora per qualche secondo; trasferiamo il tutto in una capiente ciotola e uniamo poco alla volta il grasso sciolto a bagnomaria. L’impasto ideale dovrà avere una consistenza granulosa, per cui ci vorrà un po’ di pazienza per pressarlo bene con le mani e dare una forma regolare alle palline; ma dopo una notte trascorsa in frigorifero,queste ultime risulteranno sode. Maneggiandole con cautela, potremo anche trasferirle in sacchetti per freezer e congelarle.
Non scoraggiamoci se le prime visite tardano ad arrivare... con la perseveranza i risultati sono assicurati e, se avremo fornito un buon servizio, i nostri amici se ne ricorderanno il prossimo inverno: ai primi freddi, verranno spontaneamente a reclamare il pasto!